I faretti da ingresso sono soluzioni moderne e pratiche: permettono una luce forte ma discreta. Sono quindi un’ottima scelta per l’illuminazione dell’entrata.
I faretti da ingresso possono assolutamente costituire l’unico punto luce della stanza. Solitamente sono posti ad una distanza di 70-100 cm uno dall’altro, ma la loro disposizione dipende in massimo grado dalla grandezza dello spazio da illuminare e dalla presenza o assenza di altre fonti di luce.
Come si è detto in un altro articolo, infatti, è possibile – oltre che consigliato – abbinare più punti luce per creare begli effetti estetici e per compensare eventuali coni d’ombra presenti negli angoli. I faretti, quindi, se posizionati nel giusto numero e alla giusta distanza, possono svolgere da soli il loro compito. È fondamentale che siano a led o a risparmio: visto che occorre inserirne più d’uno, è sicuramente un fattore positivo quello di diminuirne il consumo.
Si chiamano anche “faretti da incasso” esattamente perché vengono incassati nel muro. Questo è un altro punto di forza: non tolgono spazio e vanno bene anche in ambienti piccoli e col tetto basso, risultando una scelta ancora più efficiente di una plafoniera. La loro installazione non è neppure troppo difficile: l’importante è stabilire bene prima il punto preciso dove inserirli.
Colori e sfumature della luce
Solitamente i colori più richiesti per i faretti da ingresso sono i colori neutri: bianco, nero, grigio, argento. Questo perché si tende a sfruttare il pochissimo spazio che richiedono e a nasconderli ancora di più. Tuttavia in commercio ne esistono di moltissimi tipi, con diffusori in metallo, alluminio o vetro colorato.
La potenza della luce solitamente dipende dal modello, ma a prescindere da questo valore il loro punto di forza è la possibilità di installarli nel numero e nella posizione desiderata. Se, ad esempio, la stanza dell’ingresso è ampia e quadrata, si dovrebbero posizionare in modo da indicare i quattro angoli di un quadrato più piccolo di quello corrispondente alla base: in questa maniera possono venir illuminati anche gli angoli che, con una tradizionale illuminazione centrale, verrebbero tralasciati.
Invece, se lo spazio è più stretto e lungo – come il corridoio – la loro collocazione più corretta è in fila, al centro della stanza, per evitare, anche in questo caso, punti oscuri. Ma possono essere inseriti anche nelle pareti, sfruttando eventuali nicchie nel cartongesso o nel contro soffitto, per illuminare dal basso, ad esempio, un oggetto d’arte e dargli rilievo.